Il libro che vogliamo consigliare oggi è “Uomini normali. Maschilità e violenza nell’intimità” della sociologa Cristina Oddone, edito da Rosenberg&Sellier.
Questo testo si rivolge a chi lavora con gli uomini maltrattanti ma anche a chi volesse comprendere i processi culturali e le modalità di costruzione del cambiamento all’interno dei percorsi di recupero che queste persone affrontano all’interno dei CAM.
L’autrice ha svolto un attento lavoro di ricerca etnografica presso il CAM di Firenze dal quale sono emersi diversi aspetti legati alle dinamiche di violenza all’interno delle relazioni intime. Gli uomini coinvolti nella ricerca descrivono la relazione con la partner e con le donne in generale, arrivano a spiegare la propria violenza ma soprattutto parlano di sè – come uomini, padri, mariti.
Quello che si evince proprio dalla parole di questi stessi uomini è che ricorrere a pratiche di prevaricazione assume un connotato di controllo e potere non solo nelle rapporto con le donne ma diventa un modus operandi che si manifesta anche nelle relazioni sociali tra maschi e tra diversi modelli di maschilità.
Il libro è suddiviso in due parti: nella prima, Indagare la violenza maschile, vengono affrontati i temi della violenza da un punto di vista socio-culturale e antropologico. Men’s studies, femminismo e studi di genere sono strumenti per leggere la violenza maschile e comprendere come questa si poggi su relazioni di potere e dominio che hanno caratterizzato e avvalorato negli anni l’asimmetria dei rapporti tra i generi. Nella seconda parte, La Ricerca, viene raccontato come funziona il CAM di Firenze, quali sono gli step da seguire nel percorso di consapevolezza. Attraverso le interviste biografiche degli uomini maltrattanti si arriva a comprendere il lungo processo di cambiamento che si focalizza, sul finale, negli obiettivi da raggiungere.
Il nucleo centrale della violenza nella sfera delle relazioni intime trae origine nella disuguaglianza strutturale tra uomini e donne, nella gerarchia di valore tra maschile e femminile, nell’eteronormatività, intesa come l’insieme di costruzioni culturali che agiscono sulla scelta identitaria individuale. Le radici degli atti violenti sono peraltro intimamente legate alle aspettative sui comportamenti maschili e femminili nelle relazioni di coppia.
Già da queste parole si evince che nella disuguaglianza tra i generi e nelle aspettative legate a ruoli e stereotipi di genere, la violenza nelle relazioni intime trovi il suo terreno fertile. Per questo motivo va fatto un lavoro che punti a decostruire quel tipo di modello relazionale di stampo patriarcale attraverso confronti e riflessioni tra gli uomini.
Scegliere di cambiare significa riconoscere gli effetti della violenza e scoprirsi vulnerabili.
Buona lettura!