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Il libro che consigliamo oggi è “NO. Del rifiuto, di come si subisce e di come si agisce, e del suo essere un problema essenzialmente maschile” di Lorenzo Gasparrini, edito da effequ. Già dal sottotitolo molto esplicativo è possibile farsi un’idea dei temi che questo libro tratta. Gasparrini, filosofo e divulgatore di temi legati agli studi di genere, attraverso un linguaggio e una scrittura molto chiara ed efficace, affronta il tema del rifiuto in tutte le sue forme.

Il libro è infatti suddiviso in tre parti: la prima, Accettare un no, prende in considerazioni i rifiuti in riferimento al sesso, ai sentimenti, al lavoro, alla famiglia e all’immagine. La seconda parte, Rifiutare, considera l’atto stesso del rifiuto come strumento e veicolo di liberazione per poter dire no proprio a  quel sistema patriarcale che si regge sull’oppressione di un’identità di genere (maschile) sulle altre. La terza parte, I paradossi dell’uomo eterosessuale, evidenzia come l’uomo (bianco, etero) viva una condizione paradossale in quanto si trova essere oppressore – oppresso dallo stesso sistema in cui è immerso.

L’autore spiega l’oppressione dell’uomo nel sistema patriarcale in questi termini: Per tutta la vita gli uomini sono costretti a mettere alla prova la loro virilità che si va costruendo: da piccoli dimostrando le qualità più maschie in nuce, da adolescenti mostrando pubblicamente sia disprezzo per la non eterosessualità sia tracotanza verso il femminile, poi la scalata al potere – con il successo, la carriera, il patrimonio – imponendosi su sempre più uomini e donne. […] Il sessismo, lo strumento che il patriarcato utilizza per perpetrare le sue strutture di potere, agisce trasversalmente sui generi e sugli orientamenti, nessuno e nessuna può dirsi immune; ma i suoi effetti sono molto diversi.

Aprire un confronto ed un ripensamento del maschile diventa quindi un compito fondamentale affinché si  tenda a quel cambiamento culturale necessario per lavorare sulle radici culturali della violenza per una lotta comune tra i generi e gli orientamenti.

La violenza di genere colpisce i maschi, lo sappiamo: dal bullismo agli stupri di guerra i casi sono molti. Non si tratta di fare paragoni tra ciò che subiscono le donne e ciò che subiscono gli uomini, sarebbe ricadere nel gioco maschilista delle simmetrie, che nega la complessità del vissuto di tutti e tutte. Ma è incontestabile che la lotta contro il patriarcato dominante sia da fare insieme, seguendo percorsi diversi.